Due Passi Oltre il Limite - Dibattito - Riepilogo

Due Passi Oltre il Limite - Dibattito - Riepilogo

RIEPILOGANDO

Abbiamo dunque visto quali sono le principali fonti del malessere, esse sono:

LE RELIGIONI, falsa cultura, cause di disaccordi tra i popoli e nei popoli, fonti di complessi e deviazioni sessuali e sociali, pregiudizi, arretratezza e parassitismo sociale.

LA FAMIGLIA, mostruose diversità ambientali e culturali, irresponsabilità e impreparazione nella crescita dei figli. Carenze morali e materiali, Fonti di complessi e di traumi derivanti dai disaccordi tra i coniugi o tra questi e i figli. Antieconomiche.

LIBERA CONCORRENZA, VALORE MONETARIO E PROPRIETA' PRIVATA, scatenano la lotta per l' accumulo dei beni, creano l' odio, l' inganno, l' invidia, la corruzione, la delinquenza, l' iperconsumismo, il rapido deprezzamento del già acquisito, i danni ambientali, la rivalità, la solitudine, la depressione, l'ansia, la paura del futuro, l' insicurezza con le malattie che ne conseguono, distruggendo ogni sentimento di lealtà, fiducia, generosità, bontà.

LE PRIGIONI, per il loro mancato obbiettivo di reinserimento, fonti di nuova delinquenza, immorali e antieconomiche.

E ancora l' eliminazione delle innumerevoli classi parassitarie, quali, i religiosi, gli speculatori, i commercianti, i burocrati in eccesso, gli intermediari, gli sfruttatori, gli usurai, ecc..
Con le cause del male si sono eliminate le fonti di depravazione sociale e morale, ma anche la solitudine, la paura del futuro e della vecchiaia.
Si è ristabilita la vera emancipazione della donna e la libertà sessuale.
La ricerca scientifica, seppur intensiva, non è più libertaria e anarchica, ma diretta e controllata, operante per il vero progresso e il benessere.
Sotto autentico controllo e prevenzione la salute, la genuinità dei cibi.
L' eliminazione della droga e della mafia.
Preservazione dell' ambiente nel rispetto degli Esseri e delle cose. Ma sopratutto, l' elevazione dell' Umano nella dignità, nella cultura, nello spirito come unica soluzione per un reale progresso tecnologico alla pari con quello sociale e morale, con la riaffermazione dei suoi reali valori, quali la lealtà, la tolleranza, la fiducia, la bontà, l' amore “.

E ancora, fare del meridione, svantaggiato negli interscambi commerciali, la mente d'Italia.

Con l' esaurimento delle domande, l' Amministratore si alzò ringraziando e invitando gli ospiti che lo seguirono chiacchierando, verso la mensa.

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Dal rumoreggiare nei corridoi, presumo che cominci ad albeggiare, con l'alba ripiombo nella triste realtà, ben che l'aver fantasticato tutta notte mi faccia sentire un po' più tranquillo
Mikel ha già iniziato il suo andirivieni nella piccola cella come una belva in gabbia. Renè, il clochard, dorme ancora, ha il naso rotto da una testata di Mikel, ho cercato di intervenire ma troppo tardi. Questo Mikel è un tipo pericoloso, ma mi rispetta perchè provengo dalla Legione, comunque è dura convivere ventiquattro ore al giorno con certi personaggi.
Ma che nottata ho passato!!!

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P.S. Oggi, Novembre 2009, aggiungo un' ultima nota al mio scritto, anche per rispondere a qualche gentile lettore che, incuriositi, desiderano conoscere un seguito al mio racconto: “Ebbene, terminata la mia detenzione in Francia sono ritornato in Italia dove appresi di essere ricercato con mandato di cattura per non aver risposto alla chiamata alle armi, ma a quei tempi mi trovavo già in Francia. Per diciotto mesi indossai la divisa militare italiana, non prima però di aver fatto tre mesi di prigione nella caserma di Casale Monferrato, in attesa di un processo per lo stesso motivo.
Terminato il militare, cominciai a darmi da fare per sistemarmi malgrado la diffidenza che suscitavo tra parenti, conoscenti e datori di lavoro. Sono stato accettato provvisoriamente in casa di mio cognato il quale mi ospitò gentilmente dato che non avevo altro rifugio, ma mi sentivo ancora un cane randagio.
Feci l'ambulante ma con mezzi insufficienti, lavorai in fonderia, alla catena, feci l'imbianchino, il camionista, fino a quando mi permisi di acquistare un piccolo solaio dove andarci a vivere. Dopo averlo abbellito,ristrutturato, lo vendetti con un buon margine di guadagno. Da lì, ne acquistai un altro poi un altro ancora poi un appartamento e così via.
Oggi, sono un vecchietto tranquillo di settantacinque anni felicemente sposato con due magnifici figli, vivo modestamente in una villetta schiera di mia proprietà e ricordo mal volentieri il mio passato, anzi non ne parlo affatto, nemmeno con i miei famigliari. A proposito, vorrei raccontare un piccolo aneddoto: “Quando sono partito dal mio paese, lasciai diversi miei amici in piena miseria, andavano scalzi e alcuni di loro chiedevano la carità, io me ne andai in cerca di fortuna,ma dopo diciotto anni me ne tornai con le pive nel sacco, mentre loro erano diventati multi miliardari e mi guardavano ormai dall'alto in basso ed erano venerati nelle alte sfere, devo confessare che mi sono sentito tanto fesso. Questo per dire che sapendoci fare non occorre andare all'estero”
Ho voluto tuttavia far sapere a chi mi vuole leggere, quanto sia facile illudersi o farsi incastrare da false promesse e quanto sia infamante il marchio indelebile di ex legionario, sia in Francia che altrove.
Perciò, amici, occhio!!!

E ancora.....
sembra finalmente che il mio libro “ Memorie di un legionario” susciti un certo interesse, il merito è da attribuire sopratutto alla editoria “ Artestampa” di Modena, alla sua redatrice ed il suo direttore s. Bonacini.
Ho detto finalmente perchè il libro è stato da me scritto nel lontano 1970. Decisi di farlo stampare nel 2000 in 2500 copie ad un piccolo editore in periferia di Modena con la promessa di una larga diffusione nel paese.
Pur sapendo della mia lontana quinta elementere, lo stampò senza una redazione adeguata, in' oltre, mi accorsi in seguito, che i miei libri in realtà erano destinati ad ammuffire in un capannone assieme a tanti altri. Presi la decisione di approppriarmi di alcuni cartoni giusto in tempo per vedere che il capannone veniva sigillato dai finanzieri dato che l' editore era fallito.
Non sapendo cosa farne, regalai alcuni libri ad amici e parenti, ottenendone in cambio un pietoso silenzio.
Disgustato decisi dunque di sbarazzarmene regalandoli ai passanti, andai ad offrirli a Genova, a Padova, a Mantova, a Bologna, tuttavia la gente esitava ad accettarli per timore di una richiesta in soldi, sicchè, alla fine me ne rimase un cartone che non sapevo proprio cosa farne, tenerlo in casa mi era d' impiccio, così, profondamente deluso lo riversai nel pattume.
Artestampa ne ha invece apprezzato il contenuto, ed io ho ripreso fiducia nel mio scritto. Del resto....InscAllah!

Anche da internet, ho ricevuto lettere di congratulazione riguardante la prima parte del mio libro, alcune di loro mi anno veramente commosso, tuttavia nessuno ha apprezzato nel mio scritto la seconda parte, e lì, casca l' asino perchè proprio la seconda parte è quella dove esprimo il mio vero IO, non più un racconto, seppur veritiero della mia vita, che purtroppo in questo mondo ve ne sono tante di storie non raccontate e forse anche più interessanti della mia.
La seconda parte è un' utopia scritta in un momento della mia vita di profondo disagio, che dico, di profondo disgusto per la nostra Società, e, alla faccia di chi di Società ne sa più di me, anch' io mi sono sentito il diritto di dire la mia.

Avrò certamente le mie colpe per ciò che mi è successo, ma per quel poco che possa capirne, credo di poter essere fiero per aver mantenuto, dopo I cinque anni di legione, gli stessi sentimenti di buon paesano qual' ero sin da bambino: onesto, sentimentale, fiducioso, tollerante, umile, ma gli eventi anno finito per stravolgere la mia rettitudine. Troppi, in troppi ne hanno approfittato, ed ho finito per ribellarmi seppur maldestramente.

Come dicevo, la seconda parte del mio scritto, non è stata apprezzata né dai lettori su Internet, né tantomeno dal mio editore. Capisco benissimo. E' come aver detto che in futuro gli asini impareranno a volare. Ma, vedete, cari amici, se quando ero un bambino mi avessero detto che un giorno si sarebbe potuto vedere dentro ad una scatola le immagini da tutto il mondo, se qualcuno avesse detto che in futuro, dentro ad una piccola chiavetta di pochi centimetri vi ci fosse il contenuto di diversi libri, o avesse profetizzato che con un minuscolo congegno si sarebbe potuto comunicare col mondo intero,chi non lo avrebbe preso per matto. Solo che l'evoluzione ai nostri tempi avviene rapidamente e pericolosamente senza i controlli adeguati incuranti delle conseguenze nefaste nell' ambiente e negl' esseri, per questo non sappiamo dove ci conduce.

*Infine cosa c'è di strano immaginare un Mondo nel nostro Mondo?Ne esistono già tre o quattro, parlo di quello carcerario, quello religioso, quello militare, ecc....E tutti convivono col nostro in parassita, mentre il mio, non solo si basa sull' autosufficienza, ma avendo come scopo principale la ricerca scientifica, potrebbe essere la stella polare per un reale progresso e un futuro Umano in sintonia, e non contro, il nostro ambiente, tantopiù che il nostro sitema industriale non può più competere con I paesi emergenti, I quali, costruiscono la stessa merce a metà prezzo.*

*Per questo sono fermamente convinto che il futuro appartenga alle Società che basano principalmente il loro futuro e la loro supremazia, non più sull' iperconsumismo ma sulla scuola e sulla ricerca scientifica in tutti i settori, il tutto sotto un adeguato controllo, che I beni sociali siano equamente distribuiti, che non esistano più gli straricchi da una parte e I derelitti dall'altra, che il nostro ambiente venga veramente rispettato, che non vi siano più operai scacciati dal lavoro per carestia o perchè I loro datori trovano più coveniente trasmigrare le loro produzioni nei paesi di convenienza. Esprimo anche il desiderio che tutti i nascituri crescano e vivano con le stesse probabilità educative e con uguale possibilità di emancipazione partendo tutti da uno stesso traguardo, senza discriminazioni tra una professione e l' altra.*

*Infine esprimo l' augurio che un giorno vi sia per l' Umano una reale emancipazione, nella serenità, nella giustizia e nel rispetto della Natura.*


*Questa è la mia utopia. Oggi gli asini non volano, domani......Chissà.*


Elio Della Casa Santunione (ossia: Dell'Unione)